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  • Immagine del redattoreMarianna Illustrations

Le volte in cui non mi sento creativa (ma neanche un po')

La risposta più frequente alla domanda “Come diventare un'illustratore?” è: fai pratica ogni giorno. E credimi, ho cercato la risposta a questo quesito un milione di volte su Google o su Pinterest.


Solo pochi colori, spesso una palette ristretta apre più possibilità di creazione.

Ma cosa succede quando proprio non riesci? Nell'ultimo periodo, a causa di molteplici e grandi cambiamenti nella mia vita lavorativa e personale mi è stato davvero difficile riuscire ad esprimere al meglio la mia parte creativa (ndr: disegnare), e mi sono spesso trovata a dilettarmi in attività più passive come cercare delle immagini ispiranti su Pinterest o semplicemente leggere un libro. I creativi per professione spesso denigrano l'ispirazione come qualcosa di inesistente, e tendono piuttosto a sostenere che se ben stimolata, la mente genera delle nuove idee autonomamente. Tuttavia, che fare quando il proprio spirito creativo entra in quello stato in cui nemmeno sotto tortura riesce a tirare fuori delle idee originali? E poi: che fare quando invece le idee ci sono, i progetti che ti girano nella testa sono tantissimi e hai sia il tempo, che i mezzi, per realizzarli, ma invece decidi di fare prima i mestieri di casa, la spesa e poi rilassarti sul divano con qualcosa di buono? (questo mi succede davvero spesso-lol-)


 

C'è un'artista in particolare, Tara Leaver, che mi ha molto ispirato su questo argomento. Secondo lei esistono 3 grandi ragioni per questi stati d'animo.



1.Sta per iniziare una nuova fase della tua arte, ma non sei ancora pronta per buttartici dentro con tutta te stessa.

2. Stai costantemente assorbendo nuove idee e ispirazioni, anche sub consciamente, e queste idee hanno bisogno di essere immagazzinate nella tua libreria interna, così che possano essere utilizzate quando ne avrai bisogno.

3. Un progetto creativo piuttosto importante sta assorbendo tutta (o se non tutta, quasi) la tua attenzione e non riesci a concentrarti su altre cose simultaneamente.


 

A queste tre vorrei aggiungere la PAURA di non essere brava abbastanza (non è una paura obiettiva, ma ce l'hanno tutti prima o poi) e le difficoltà esterne, che on un modo o nell'altro si presentano. Dall'altra parte, credo che l'arte in sé cambi per vie cicliche, che vuol dire che non si può sempre dipingere lo stesso soggetto o fare le stesse cose, subentra prima o dopo la voglia e il bisogno di cambiare. Se non stile, almeno palette di colori. Perché, questo è vero, non sempre si ha voglia di uscire dalla propria zona di confort. Da qui, ecco che l'arte diventa ciclica. Nonostante tutto ciò, vero è anche che i periodi “passivi” sono difficili da superare, e più tempo si passa senza creare più diventa complicato riprendere una matita, o un pennello, in mano. Perché le aspettative che nutri in te stessa diventano sempre più alte. Per questo, il consiglio di “fare pratica ogni giorno” non è poi così male... Pensa solo a che aspettative potresti nutrire verso una produzione artistica annuale di 300 pezzi contro una produzione di, diciamo, 4 pezzi. Se su 300 ce ne sono 100, o anche 200, che fanno schifo, vuol dire che comunque ti rimane una enorme quantità di pezzi artistici di grande valore! Quindi, perché non provare? Direi che assolutamente ne vale la pena.

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